Disturbi Alimentari (DCA)
“Il corpo è l’abito del disagio”
Dietro i disturbi alimentari c’è sempre un disagio, ma non tutti i disagi si esprimono con un disturbo alimentare.
I disturbi alimentari (DCA) rappresentano una patolgia complessa e diversificata, sono malattie della mente e del corpo, frutto di una storia soggettiva, caratterizzate da un utilizzo disfunzionale del cibo, sia come modalità di assunzione sia per i significati che gli vengono attribuiti.
Fattori ereditari, traumi e abusi infantili, abbandoni, violenze sessuali, messaggi mediatici si riscontrano nell’eziologia dei questi disturbi.
Il cibo diventa un modo per comunicare sofferenze e paure, l’illusione di un anestetico per non sentire più la sofferenza, il disagio. Ma, nello stesso tempo, il cibo è unico strumento per esprimere tutto questo: un autoterapia illusoria per non pensare, unica via per gestire difficoltà esistenziali o per riempire il proprio vuoto interiore, con effetti devastanti sulla mente e sul corpo.
In Italia più di 3 milioni di persone ne soffrono, anche se il numero è in costante aumento. Nell’ 85% dei casi si tratta di donne (in primis adolescenti, ma anche adulte e, negli ultimi anni, anche bambine).
Ultimamente il fenomeno riguarda anche la popolazione maschile, ed è stato osservato che l’orientamento sessuale è un fattore di rilievo nella genesi del disturbo.